Zaffiro
"… gli zaffiri racchiudono in sé, a tutte le ore del giorno e in ogni parte del mondo, il riflesso blu del cielo…"
Eduard Josef Gübelin
Lo zaffiro, insieme al rubino, è una preziosa varietà del minerale corindone. In gioielleria e nel linguaggio comune, lo zaffiro propriamente detto è di colore blu, mentre si parla di zaffiri “fancy-color” per tutti gli altri colori, eccetto il rosso del rubino.
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Storia e curiosità
Per via delle sue affascinanti sfumature blu, lo zaffiro è sempre stato associato al paradiso e al colore del cielo, simboleggiando bontà d’animo, sincerità e fedeltà. Lo zaffiro è stato la pietra preziosa preferita dai nobili e dagli ecclesiastici del medioevo, in quanto credevano che il blu di questa gemma riflettesse la loro potenza regale e selezione divina.
In epoca moderna lo zaffiro è divenuto anche il simbolo dell'amore fedele, se regalato come anello di fidanzamento in occasione del 5° e del 45° anniversario di matrimonio. Inoltre, lo zaffiro è la birthstone dei nati nel mese di settembre.
Colore (Color)
Anche se gli zaffiri coprono un'ampia gamma di colori, il blu è il colore più pregiato e popolare. Le diverse tonalità dello zaffiro blu, variabili dall’azzurro al blu intenso sino al blu scuro quasi nero, sono dovute alla combinazione degli elementi chimici ferro e titanio. Il colore considerato più pregiato è quello noto in commercio con il nome di “Royal Blue”: un blu puro o leggermente violaceo, particolarmente vivido e uniforme, né troppo chiaro, né troppo scuro.
Altri elementi chimici sono responsabili delle colorazioni rosa, viola, verde, giallo, arancione e addirittura nero o incolore degli zaffiri “fancy-color”. Nel descrivere questi zaffiri bisognerebbe specificare sempre la colorazione della pietra (es. zaffiro rosa, zaffiro giallo, ecc.). Tra le varie combinazioni di colore degli zaffiri “fancy-color”, la più rara e ricercata è quella in cui l’arancione si lega al rosa, dando origine alla varietà chiamata padparadscha, parola che in cingalese significa “fiore di loto”.
Purezza (Clarity)
All’interno dello zaffiro si trovano spesso delle inclusioni e, in generale, sono da preferire le pietre con il minor numero possibile di inclusioni visibili ad occhio nudo. Le inclusioni non sono dei difetti, perché possono costituire la prova dell’origine naturale dello zaffiro e, talvolta, possono fornire anche degli indizi utili a risalire al giacimento di provenienza.
Alcune inclusioni possono addirittura avere un impatto positivo sull’aspetto generale dello zaffiro: ad esempio, la presenza di finissime particelle, definite “nuvole”, donano alla pietra un delicato aspetto vellutato; inclusioni aghiformi di minerali che si intersecano, invece, creano una stella luminosa, tipicamente a 6 raggi, sulla superficie curva delle pietre tagliate a cabochon. In questo caso si parla di “zaffiro stellato” o “zaffiro asteria”.
Peso e Taglio (Weight & Cut)
Pur essendo lo zaffiro meno raro del rubino, quello blu fa parte delle principali gemme di grande valore e le pietre eccezionalmente belle, per via della loro splendida colorazione ed elevata limpidezza, raggiungono prezzi al carato molto elevati.
È necessaria grande maestria di taglio per esaltare il colore, la brillantezza e la trasparenza dello zaffiro senza sacrificare troppo il cristallo grezzo in termini di peso. I tagliatori prediligono i tagli sfaccettati per le gemme limpide e il taglio cabochon per le pietre poco trasparenti che mostrano segni di asterismo nel grezzo.
Giacimenti
Storicamente gli zaffiri della migliore qualità provengono dall’Asia. Lo Sri Lanka è la fonte più antica di zaffiri ed è la patria di celebri zaffiri il cui peso supera i 100 carati (1 carato = 0,2 grammi). La Birmania, nel corso dei secoli, ha fornito molti degli zaffiri descritti con il termine “Royal Blue”, per questo oggi vi è una forte associazione tra di essi. Dalle miniere del Kashmir, invece, arroccate ad oltre 4500 metri di altitudine, nel cuore dell’Himalaya, sono stati estratti quelli che sono considerati gli zaffiri più sensazionali della storia per il loro blu intenso e vellutato. Quest’area mineraria oggi è considerata esaurita.
Altre importanti località da cui si estrae lo zaffiro si trovano in Madagascar, Tanzania, Montana (USA), Australia, Cambogia, Thailandia e Vietnam.
Anche se per ragioni storiche alcuni depositi di zaffiro sono considerati più rinomati di altri, ogni giacimento può fornire zaffiri di alta e bassa qualità.
Trattamenti
In natura gli zaffiri con buon colore e purezza sono molto rari, per questo l’uomo, già in tempi antichi, ha cercato il modo di migliorarne l’aspetto. Il riscaldamento con lo scopo di migliorare il colore e la purezza degli zaffiri è una pratica già citata in un testo arabo del XIII secolo ed ampiamente accettata nel mercato odierno.
Altre volte lo zaffiro è sottoposto a trattamenti elaborati che sono in grado di modificare il colore attraverso degli elementi chimici specifici, oppure si usano dei vetri per camuffare le eventuali fessure della pietra. Questi ultimi trattamenti sono più invasivi del semplice riscaldamento e, quindi, hanno un maggiore impatto sul valore finale dello zaffiro.
Cura e Pulizia
Lo zaffiro è una gemma molto durevole, che si presta alla realizzazione di gioielli adatti all’uso quotidiano. Questa gemma, infatti, ha la durezza del corindone, che è il minerale più duro della Terra dopo il diamante. Nonostante la sua durevolezza, lo zaffiro deve comunque essere trattato con delicatezza affinché possa mantenere inalterata la sua bellezza nel tempo.
I gioielli con zaffiro possono essere puliti con gli ultrasuoni, oppure con il vapore, a patto che nella pietra non vi siano fessure ed eventuali riempimenti che rendano lo zaffiro più fragile e vulnerabile. Il modo più sicuro per pulire il proprio gioiello con zaffiro è quello di utilizzare acqua tiepida, sapone neutro e uno spazzolino con setole morbide o un panno morbido inumidito.
